Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una…..pizzeria. Ed è stata Divina Commedia: dall’Inferno al Purgatorio sino al Paradiso. E li puoi incontrare persino tutti: c’è un Virgilio, una Beatrice, un Paolo e una Francesca.
Divenire pizzaiolo è, come ogni mestiere che si rispetti, un percorso a tappe in cui l’inizio è davvero dei più difficili ma in cui non c’è mai fine, per fortuna.
Strada facendo si cresce come uomini: lavorare a contatto con la gente è il maggior banco di prova su cui misurare la propria capacità a stare in società.
Vivere ogni storia, ogni tipo di storia, essere protagonista, il tuo luogo di lavoro non è il tuo anonimo luogo di lavoro ma una piccola famiglia di cui assimili pregi e difetti crescendo. L’espressione di un’arte. L’aspetto che rende questo lavoro migliore di tanti altri: essere liberi, creare, poter manifestare il proprio io è caratteristica di pochi lavori. La libertà economica. Sarebbe irrilevante dal punto di vista romantico, ma oggi di sole poesie non si vive e allora diventa importante avere quest’arte in mano per farne una fonte di reddito. E più gli anni passano e più le soddisfazioni aumentano, perché non è certo come la vita del calciatore che invecchiando smette ma forse sì come quella del vino che invecchiando migliora.
Scegliete questo lavoro per vivere o sceglietelo anche solo per vivere meglio, perché in conclusione, quando lo avrete bene tra le mani, sarà “ma già volgeva il mio disìo e il velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’Amor che move il sole e l’altre stelle”, sara una Divina Fantastica Commedia.
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